La materia di discussione è il dovere di compiere i test necessari per rendere la nave adatta alla navigazione sia prima che all’inizio del viaggio. A questo proposito un caso avvenuto a Londra potrebbe fare letteratura per gli anni a venire, la Corte Suprema ha infatti di recente accettato il ricorso di un proprietario di parte del carico di una nave contro la decisione della Corte d’Appello sulla nave CMA CGM Libra.
Questo ricorso rispolvererà una questione assai dibattuta sul dovere da parte dell’armatore (Articolo III, regola 1, lettera a delle norme dell’Aja e dell’Aja-Visby) di compiere gli adeguati test di navigabilità.
Un caso unico, il primo dopo 60, in cui i test di navigabilità saranno oggetto di un processo presso la Corte Suprema del Regno Unito, che sicuramente servirà da esempio dato l’alto numero di dibattimenti a tal proposito in tribunali di grado inferiore e che ha generato molta attenzione nel settore marittimo.
La storia parte nel 2011, quando la nave portacontainer CMA CGM Libra si arena su una secca nel porto di Xiamen, Cina, quando il comandante comincia la sua navigazione al di fuori della zona di navigabilità aspettandosi che le acque fossero più profonde di quanto non fossero in realtà, a causa dell’inaffidabilità delle carte nautiche.
Nella decisione di primo grado dell’8 marzo 2019, si è ritenuto che il piano di passaggio e le carte di lavoro fossero difettosi a causa della mancata registrazione dell’avvertimento ai marinai e questi difetti hanno reso la nave non adatta alla navigazione all’inizio del viaggio. Le rivendicazioni dei proprietari sono state pertanto respinte.
La decisione di primo grado ha dato luogo a significative controversie negli ambienti del diritto marittimo. Alcuni commentatori hanno ritenuto che la decisione confondesse le questioni di insicurezza con le questioni di navigazione. Hanno sostenuto che la preparazione dei piani di passaggio è una questione di navigazione. Considerando che la pianificazione dei passaggi rientra nell’orbita della navigabilità piuttosto che nella navigazione, il tribunale sta interrompendo la consolidata divisione del rischio tra la nave e il carico. È stato anche osservato che l’applicazione di un approccio strettamente temporale, vale a dire che tutti gli atti o le omissioni prima dell’inizio del viaggio riguardano l’idoneità alla navigazione, possono avere implicazioni più ampie sulla ridistribuzione del rischio tra la nave e il carico rispetto alla questione della pianificazione del passaggio.
A questo punto si attende la data dell’udienza d’Appello della Corte Suprema, stabilita a dopo il 2021.