L’industria della gomma e dei pneumatici utilizza nel ciclo produttivo sostanze cancerogene

Lo ha stabilito la Sezione Lavoro della Corte d’Appello di Bari, con la recente sentenza n. 1927  del 14 dicembre 2020, in forza della quale è stata riconosciuta l’origine professionale del carcinoma vescicale lamentato da un operaio di una nota Società addetta alla produzione dei pneumatici, il quale si era affidato alla Studio Petruzzelli & Partners per assistenza legale.

L’adita Corte, in considerazione dell’indagine medico – legale espletata nel processo di appello, intrapreso a riforma della sentenza del Tribunale del Lavoro di Bari che aveva rigettato il ricorso proposto dal lavoratore, ha confermato quanto sostenuto dallo Studio Petruzzelli Partners ormai da tempo: l’industria della gomma e dei pneumatici è caratterizzata dall’utilizzo di sostanze chimiche, alcune delle quali considerate cancerogene per l’uomo.

È stata, così, riconosciuta l’origine professionale della neoplasia contratta dal lavoratore impiegato presso la Bridgestone di Modugno, con mansioni di confezionatore e di carrellista presso il reparto confezioni, adiacente al reparto vulcanizzazione, ove avveniva la lavorazione “a caldo”, con contestuale condanna dell’INAIL al pagamento, in suo favore, della rendita per tecnopatia

Siamo lieti di annunciare e condividere questa vittoria, sia per la giovane età del lavoratore, ammalatosi a soli 36 anni, sia perché siamo stati sempre convinti che nell’industria della gomma e del pneumatico fossero utilizzate sostanze cancerogene capaci di provocare il cancro.

FIT IUSTITIA!

Scritto dall’Avv. Francesca De Renzo