Per 2 anni su petroliere Exxon, si ammala di mesotelioma: gli eredi ottengono 500 mila dollari di risarcimento.

L’amianto è un nemico mortale per chi viene a contatto con esso, anche solo per un breve periodo di tempo. Ne è prova la storia di S.R., marittimo di Carloforte in Sardegna, che ha prestato servizio per un paio d’anni, e non in modo continuato, nella sala macchine di tre petroliere Exxon, uno dei colossi del settore.

Dopo quarant’anni al marittimo è stato diagnosticato un mesotelioma pleurico che non gli ha lasciato scampo. Questa storia è tragicamente esemplare di un altro aspetto comune tra chi si ammala di patologie asbesto-correlate: il tempo trascorso tra il contatto con l’amianto e l’insorgere della malattia.

Ancora una volta, dunque, un esempio di come le polveri di amianto, sebbene inalate per un periodo di tempo minimo, possano diventare la causa di malattie mortali a distanza di molti anni.

S.R. ha trascorso solo due anni sulle navi Exxon, e una volta sceso a terra ha trovato impiego come assistente in un istituto scolastico. Purtroppo quegli anni sono bastati a farlo ammalare e a strapparlo all’affetto della famiglia, che in questi giorni ha ricevuto dalla Exxon un risarcimento pari a 500 mila dollari.

Determinanti, per la vittoria della causa, sono state le testimonianze di due ex colleghi del marittimo, chiamati a ricostruire tutte le fasi del lavoro in sala macchina, la maggior parte delle quali comportava la manipolazione di materiale contente amianto.

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