Lo Studio legale Petruzzelli&Partners ha vinto il giudizio, primo in Italia, per il risarcimento economico del danno per la mancata attivazione della Previdenza Complementare per tutti i dipendenti delle Forze armate e di Polizia.
La storica sentenza è stata pronunciata il 18 maggio 2020 dalla Corte dei Conti, sezione Giurisdizionale per la Puglia, (sentenza n. 207) in favore del ricorrente, nostro assistito, dipendente dell’Aeronautica Militare.
A chi si rivolge la sentenza e chi può trarne beneficio
I destinatari del risarcimento per la mancata attivazione della Pensione Complementare comprendono tutto il personale del comparto Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico: Forze Armate; Forze di Polizia a ordinamento civile e militare: Corpi a ordinamento civile (Polizia di Stato – Polizia Penitenziaria – Vigili del Fuoco), Corpi a ordinamento militare (Arma dei Carabinieri – Guardia di Finanza).
Il giudice della Corte dei Conti, in qualità di giudice delle Pensioni, ha sancito che il diritto al risarcimento del danno è sia attuale che futuro, conseguente alla mancata attivazione della previdenza complementare per tutti i lavoratori del comparto Difesa e Sicurezza.
È stata anche precisamente stabilita la formula, con cui calcolare l’ammontare del risarcimento, il cui importo dipende da vari fattori: innanzitutto, dall’appartenenza della categoria economica del lavoratore e dagli anni di anzianità di servizio maturati, che vanno a sommarsi alla differenza fra la simulazione del TFR e l’ipotetico rendimento del fondo e il beneficio fiscale complessivo per i singoli anni.
Stop ai dubbi sulla possibilità di ottenere un risarcimento
Negli anni di studio e lavoro a questo caso, abbiamo raccolto i dubbi dei nostri assistiti sulla Pensione Complementare e su come fare per ottenere il giusto risarcimento. Abbiamo potuto constatare che nel tempo, sicuramente agevolati dalla complessità dell’argomento stesso, si sono accumulati una serie di verità infondate sul tema.
Come Studio Legale vincitore della prima sentenza positiva al riguardo, ci sembra corretto sfatare tutte le insinuazioni e false credenze sulla possibilità di ottenere il risarcimento economico, dissipando così ogni dubbio dai possibili beneficiari.
Molti dipendenti o ex dipendenti delle Forze Armate e di Polizia sono sicuri che sia necessario aver fatto apposita richiesta all’INPS o al Ministero di appartenenza prima di far partire la richiesta di risarcimento danni per la mancata attivazione del secondo pilastro: precondizione assolutamente falsa e non veritiera.
Altri ancora ritengono che il TFS venga direttamente trasformato in TFR e che questa ipotetica e diretta trasformazione del TFS in TFR comporti un abbassamento del calcolo della pensione, con un’evidente perdita da parte del contribuente.
Nessuna di queste possibilità corrisponde alla realtà: il TFS non viene direttamente riversato in TFR e questo non comporta quindi alcuna riduzione del calcolo della pensione.
La conferma della Sentenza in Cassazione
La sentenza della Corte dei Conti della Puglia n. 207 del 18 maggio 2020 ottenuta unicamente dallo Studio Legale Petruzzelli&Partners, a mezzo del patrocinio dell’Avv. Pierpaolo Petruzzelli, è stata confermata in toto dalla Corte di Cassazione SS.UU. il 20 ottobre 2020 (sentenza n. 22807).
Un’ulteriore conferma dell’ottimo lavoro svolto dal nostro Studio Legale, che è riuscito finalmente a fare chiarezza e ottenere giustizia per gli oltre 540.000 lavoratori delle Forze Armate e di Polizia interessati alla mancata attivazione della Previdenza Complementare.
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