Con sentenza passata in cosa giudicata, il Tribunale del Lavoro di Bari ha condannato l’INAIL ad erogare, in favore di un marittimo impiegato su una chiatta da allibo, addetto anche alla conduzione di mezzi di trasporto cingolati e su ruote (pale meccaniche, ruspe, elevatori, gru) per carico e scarico di minerali, una rendita mensile parametrata ad un danno biologico pari al 40% per ipoacusia neurosensoriale bilaterale grave.
La domanda era stata rigettata dall’Ente Assicuratore, il quale aveva sostenuto che il deficit uditivo lamentato dal lavoratore fosse da ascriversi a causa comune e non professionale. Il lavoro del nostro studio legale ha invece dimostrato le origini di natura professionale dell’ipoacusia dell’assistito, portando a una risoluzione in suo favore.
Che cos’è l’ipoacusia e perché è una malattia professionale
Con ipoacusia da rumore si definiscono quei problemi di udito che si manifestano a seguito di una continua e prolungata esposizione al rumore.L’ipoacusia da rumore può considerarsi malattia professionale se l’assicurato, in occasione di lavoro, è esposto a rumore particolarmente violento. Può bastare anche un unico evento per provocare un simile danno, ad esempio una detonazione. A livello europeo alcune ricerche hanno evidenziato che i settori lavorativi più ad alto rischio sono l’industria metalmeccanica, l’edilizia, l’industria estrattiva, l’industria del legno e in misura minore anche l’industria tessile e chimica.
Dall’analisi di altri dati internazionali, si aggiungono anche il settore dei trasporti, dell’agricoltura e le professioni nell’ambito dell’esercito.
Indenizzo riconosciuto al lavoratore in sede giudiziale
Il lavoratore, dunque, si vedrà corrispondere mensilmente l’indennizzo riconosciuto in sede giudiziale, poiché la rendita per malattia professionale non consegue solo a patologie tumorali, ma ad ogni affezione per la quale l’assicurato lamenti un danno biologico pari o superiore al 16%.
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